Carpino orientale
Nome scientifico: Carpinus orientalis Miller
Famiglia: Corylaceae
Sinonimo: Carpinus duinensis Scop.
Nome volgare italiano: Carpino orientale
Nome dialettale marchigiano: Carpino riccio, carpinella
Descrizione
Albero caducifoglio di piccola grandezza (difficilmente supera i 10 m di altezza) o grande arbusto, distinguibile dal carpino bianco soprattutto per le dimensioni molto limitate di tutti gli organi principali. Le foglie infatti, lanceolate o ellittiche, sono lunghe 3-4 cm al massimo; esse inoltre son doppiamente dentellate al bordo, arrotondate alla base, acuminate alla punta e portate da un breve picciolo. Gli amenti maschili sono lunghi appena 2-3 cm; le infruttescenze, terminali, sono costituite da una serie di brattee, triangolari-ovate, giallo-verdognole e con margine inegualmente dentato, che racchiudono alla base i frutti (nucule); i rami sono sottili e molto articolati.
Biologia
Fanerofita ad alberello o cespugliosa. E’ specie monoica con gli amenti che fioriscono tra marzo e maggio. Si propaga per seme e per polloni radicali.
Distribuzione
E’ specie tipica dell’Europa sud-orientale e dell’Asia occidentale. Il suo areale infatti si estende dall’Italia fino alla Crimea e dal Caucaso all’Asia minore. Nel territorio italiano vive nel Carso Triestino e lungo le regioni centro-meridionali, compresa la Sicilia. Nelle Marche è presente nei settori centrali e meridionali ma è specie non molto diffusa, mentre nella Selva è comune, in forma cespugliosa, soprattutto nelle parti più elevate e soleggiate prossime alle strade.
Ecologia
E’ una pianta estremamente frugale rispetto al carpino bianco ed al carpino nero, tanto da colonizzare i suoli meno fertili e più aridi. Si rinviene, in esemplari isolati, soprattutto nei boschi termofili caratterizzati da querce caducifoglie; più raramente è presente nei boschi misti tra latifoglie decidue e sempreverdi.
Note
La distribuzione in Italia interessa particolarmente il versante adriatico. Inoltre, la specie presenta quasi ovunque un portamento arbustivo, tendenzialmente cespuglioso. Nel passato il carpino orientale veniva ceduato per fare legna da carbone e per rivestire le carbonaie; i rami infatti, essendo sottili ed articolati, bene si prestano, assieme a terra ed a materiale vegetale, a formare la “coperta” o “pelliccia” della carbonaia.