Giaggiolo puzzolente
Nome scientifico: Iris foetidissima L.
Famiglia: Iridaceae
Nome volgare italiano: Giaggiolo puzzolente
Nome dialettale marchigiano: Giglio dei morti
Descrizione
Pianta erbacea perenne, alta normalmente 50-60 cm, che talvolta può raggiungere anche 1 m. Le foglie basali, a forma di spada, di colore verde-giallognolo e larghe 15-20 mm, sono erette ed alte quanto il fusto. Quest’ultimo, semplice e schiacciato, porta le foglie caulinari (simili alle basali ma molto più piccole) e diversi fiori pedicellati nel tratto superiore. Ciascun fiore, costituito da elementi quasi uguali (tepali), è caratterizzato da 3 lacinie esterne, di colore violaceo con venature più scure nella metà superiore, e da 3 lacinie interne (più piccole), di colore giallognolo come gli altri elementi fiorali. Il rizoma, sempre ben sviluppato ed orizzontale, diviene obliquo in prossimità del colletto. Il frutto è una capsula trigona di 2×4-5 cm.
Biologia
Geofita rizomatosa a fioritura molto lunga (maggio-luglio). La capsula, che in autunno si fende longitudinalmente lungo la nervatura mediana dei carpelli (loculicida), lascia intravedere i semi molto numerosi e colorati di rosso-chiaro vivo. Si propaga per semi e per via vegetativa.
Numero cromosomico: 2n = 40.
Distribuzione
E’ specie eurimediterranea con areale centrato nell’Europa meridionale ed occidentale, nonché nell’Africa settentrionale. In Italia vive nei boschi, dalla Liguria alla Sicilia, ma in Veneto, Piemonte e Lombardia è probabilmente presente solo allo stato inselvatichito. Nelle Marche è specie poco diffusa mentre nella Selva è presente sia nella parte bassa che, soprattutto, nei settori più elevati.
Ecologia
Preferisce i boschi mesofili di querce caducifoglie che sono distribuiti lungo le colline più basse, inoltre si rinviene all’interno delle siepi e in prossimità dei fossi, purchè umidi e poco soleggiati.
Note
Le foglie ed i rizomi, se stropicciati, esalano un odore fetido. Tale specie ed altre affini del genere Iris o forme ibride, per la vistosità e la bellezza dei fiori, vengono spesso coltivate nei giardini. Piccoli gruppi inselvatichiti si rinvengono anche lungo le scarpate o al margine delle strade. E’ inclusa nell’elenco delle specie floristiche rare o in via di estinzione delle Marche, redatto ai fini dell’applicazione della Legge Regionale del 30 dicembre 1974, n.52.